Il primo pezzo del suo Concerto per pianoforte, rievoca emozioni dal sapore lontanissimo, quasi una romantica visione nostalgica di periodi remoti, tenerezze indescrivibili dal livello spiritualmente eccelso e sublime...
Una musica nella quale ci sentiamo tutti avvolgere dalla suggestione del mistero, affresco dalle tinte memorabili ed indescrivibili, dall' incaccellabilità di una armonia perenne nel suo splendore...
Arte dei suoni che rivela l' intimità della sua coscienza, forse una grande pittura solenne di trascendentale e fascinosa bellezza, visione dettagliata di un capolavoro a grandi dimensioni, in cui le tonalità si sfiorano con un tinteggìo più o meno intenso, dove i colori sfumano verso l' Eterno...
Immergersi nell'intensità musicale del suo Requiem per Padre Kolbe, è come percorrere una scala eccelsa verso un luogo superiore, dove la straordinaria esaltazione della piacevolezza diventa incommensurabile, dove quei passi lenti e progressivi ci rendono sicuri di essere sulla strada giusta...
Ascoltare Father Kolbe's Preaching è come vivere il sublime sentimento artistico che l'essere umano riesce a percepire lassù, dove i ricordi ed il trascorrere inarrestabile del tempo sembrano fermarsi per trasformarsi in puro incanto della sensibilità umana...
In quelle note semplici, evocative, sembra di superare immacolatamente la catarsi della vita per transitare in una serenità senza pari, dall' esistenza terrena a quella spirituale, sicuri e senza paura di perdere la fede, ma anzi, fieri di entrarci e assaporare la radiosità intensa della vera luce...
Grandiosa bellezza di musica senza tempo, incommensurabile, percepita come un trascorrere bello, forte e vivace per poi affidarsi alla contemplazione infinita di una sublime eternità...
La natura, nel supremo incanto della sua armonica semplicità, ci viene mostrata nella descrizione di Orawa, dove i Tatra sono emblematica panoramica visione che si può godere da quelle cime e, per chi ha percorso quelle strade che si inerpicano, sa benissimo quanto siano meravigliose quelle località, dove la gente vive un mondo lontano dagli insediamenti della rumorosità umana...
Non di rado, nelle sue composizioni abbiamo un volteggiare di valzer che ci riporta quasi in un' ottima metafisica della nostra esistenza, rievocandoci un mondo che vorremmo rivivere, ma che forse non tornerà più...
I passi ed i tempi, esaltanti e volteggianti di un Exodus, ci riportano ad un emozionante escalation di trionfalismo umano, donandoci, quasi in una danza sempre più marzialmente frenetica che, attraverso l'armonia personale di Kilar, pare spronarci ad un incitamento della bellezza vitale !
Quell'armonia, inconfondibile dal "flower of florence" in "Portrait of Lady", ci dona una reminiscenza della dolcezza dell'amore, dove l'essere conosce il turbamento e la serenità delle passioni, per prepararsi al meglionella vita futura che lo attende...
La infuocata e ispirata versione del Gloria nella Missa Pro Pace, ci fanno arricchire di un' altra gemma dovuta all' ispirata musicalità di questo geniale compositore
Tanto sarebbe da scrivere su questo particolare compositore, ispirato dall'alto e cullato dalle bellezze della spiritualità umana e dalle innumerevoli sfaccettature che Dio ci permette di godere per poi entrare in una svolta superiore, là dove tutte le armonie, si mescoleranno alle meravigliose melodìe che portano alla trascendenza dei tempi, là dove gli splendori sublimano in una gioia infinita e indescrivibile per noi...
testo scritto da
Carlo Lamberti
Copertina di Cd con firma autografa di Wojciech Kilar, facente parte della collezione musica Carlo Lamberti, gentilmente fattami avere da Pavel Zapisek