giovedì 29 novembre 2012

GIORZA, Romeo GEROSA e MAHLER : Monza e Schweinfurt: RUCKERT


Giorza è Milanese, ma vicino alla grande città meneghina, c'è Monza, patria natale del compositore
Romeo Gerosa, di cui, espongo il pezzo autografo manoscritto : SALUTO DALL'ESTERO a dimostrazione di una visione musicale di un emigrante fuori dall' Italia, su poesia del Ruckert, quasi un riallacciamento al grande Gustav Mahler...

Testo e scritti di Carlo Lamberti




Collezione musica e spartiti Carlo Lamberti



venerdì 12 ottobre 2012

POLONIA, WOJCIEK KILAR : LA MUSICA ALLE SOGLIE DEL PARADISO

A parer mio, ascoltare la musica di Wojciech Kilar è come essere alle soglie del Paradiso : è una notazione quasi senza tempo, dai sapori lontani e dalle emozioni vicine, come un dipinto che trascende la bellezza dell'arte, per posizionarsi o forse non prendere mai un  posto preciso...

Il primo pezzo del suo Concerto per pianoforte, rievoca emozioni dal sapore lontanissimo, quasi una romantica visione nostalgica di periodi remoti, tenerezze indescrivibili dal livello spiritualmente eccelso e sublime...

Una musica nella quale ci sentiamo tutti avvolgere dalla suggestione del mistero, affresco dalle tinte memorabili ed indescrivibili, dall' incaccellabilità di una armonia perenne nel suo splendore...

Arte dei suoni che rivela l' intimità della sua coscienza, forse una grande pittura solenne di trascendentale e fascinosa bellezza, visione dettagliata di un capolavoro a grandi dimensioni, in cui le tonalità si sfiorano con un tinteggìo più o meno intenso, dove i colori sfumano verso l' Eterno...

Immergersi nell'intensità musicale del suo Requiem per Padre Kolbe, è come percorrere una scala eccelsa verso un luogo superiore, dove la straordinaria esaltazione della piacevolezza diventa incommensurabile, dove quei passi lenti e progressivi ci rendono sicuri di essere sulla strada giusta...

Ascoltare Father Kolbe's Preaching è come vivere il sublime sentimento artistico che l'essere umano riesce a percepire lassù, dove i ricordi ed il trascorrere inarrestabile del tempo sembrano fermarsi per trasformarsi in puro incanto della sensibilità umana...

In quelle note semplici, evocative, sembra di superare immacolatamente la catarsi della vita per transitare in una serenità senza pari, dall' esistenza terrena a quella spirituale, sicuri e senza paura di perdere la fede, ma anzi, fieri di entrarci e assaporare la radiosità intensa della vera luce...

Grandiosa bellezza di musica senza tempo, incommensurabile,  percepita come un trascorrere bello, forte e vivace per poi affidarsi alla contemplazione infinita di una sublime eternità...

La natura, nel supremo incanto della sua armonica semplicità, ci viene mostrata nella descrizione di Orawa, dove i Tatra sono emblematica  panoramica visione che si può godere da quelle cime e, per chi ha percorso quelle strade che si inerpicano, sa benissimo quanto siano meravigliose quelle località, dove la gente vive un mondo lontano dagli insediamenti  della rumorosità umana...

Non di rado, nelle sue composizioni abbiamo un volteggiare di valzer che ci riporta quasi in un' ottima metafisica della nostra esistenza, rievocandoci un mondo che vorremmo rivivere, ma che forse non tornerà più...

I passi ed i tempi, esaltanti e volteggianti di un Exodus, ci riportano ad un emozionante escalation di trionfalismo umano, donandoci, quasi in una danza sempre più marzialmente frenetica che, attraverso l'armonia personale di Kilar, pare spronarci ad un incitamento della bellezza vitale !

Quell'armonia, inconfondibile dal "flower of florence" in "Portrait of Lady", ci dona una reminiscenza della dolcezza dell'amore, dove l'essere conosce il turbamento e la serenità delle passioni, per prepararsi al meglionella vita futura che lo attende...

La infuocata e ispirata versione del Gloria nella Missa Pro Pace, ci fanno arricchire di un' altra gemma dovuta all' ispirata musicalità di questo geniale compositore

Tanto sarebbe da scrivere su questo particolare compositore, ispirato dall'alto e cullato dalle bellezze  della spiritualità umana e dalle innumerevoli sfaccettature che Dio ci permette di godere per poi entrare in una svolta superiore, là dove tutte le armonie, si mescoleranno alle meravigliose melodìe che portano alla trascendenza dei tempi, là dove gli splendori sublimano in una gioia infinita e indescrivibile per noi...


testo scritto da 
Carlo Lamberti




Copertina di Cd con firma autografa di Wojciech Kilar, facente parte della collezione musica Carlo Lambertigentilmente fattami avere da Pavel Zapisek




















giovedì 26 luglio 2012

FRANZ BENDEL, ANIMA LISZTIANA e MAGIARA in WEIMAR e SEAR

Il nome di Franz Bendel, sarà sempre associato a quello della città di Weimar e di Franz Liszt, essendo stato allievo del grande compositore di Raiding, dal quale ereditò una magìa pianistica che oggi possiamo rivivere, attraverso versioni pianistiche di eccezionale bellezza interpretativa...

Curiosamente, l'esistenza terrena di Liszt, racchiude il breve percorso vitale di Bendel e, anche per questo, merita di essere ricordato e rivisitato analizzando i suoi pentagrammi di note, tipicamente magiari con le emozioni evocatrici di quel mondo ungherese che sempre ci affascina e  stimola a riviverlo, nella sua selvaggia versione



Come Liszt , rielaborò pezzi pianistici da opere famose, come I Maestri cantori di Norimberga di Wagner e, alcuni suoi lavori godono di fama mondiale


Franz Bendel nacque a Schonlinde (presso Rumburg il 23 marzo 1833 e morì a Berlino, il 3 luglio 1874) Fu allievo anche di Proksch a Praga, occupando , dopo la scuola lisztiana aWeimar, il posto di maestro all' accademia Kullak, nella capitale tedesca


dalla collezione spartiti e musica  Carlo Lamberti, pubblichiamo lo spartito Magyaren - tanze del compositore Franz Bendel







Dalla collezione spartiti e musica Carlo Lamberti

Qui sotto nel video :

Franz Bendel nella magistrale interpretazione del pianista Phillip Sear in questa tirolese, graziosa e raffinata del compositore ceco, pupillo di Franz Liszt ...


 grazie al gentile permesso dell'esecutore





sabato 14 luglio 2012

paesaggi nella pittura di LUIGI COLANTUONI


Dalla collezione musica e spartiti Carlo lamberti, omaggio a luigi Colantuoni



Siamo rimasti incantati dalla naturale dolcezza dei dipinti di Luigi Colantuoni, ora godiamoci il suo tinteggio cromatico nel ricordo immortale dei suoi paesaggi vesuviani e del golfo di Napoli dove tutta l'ispirazione partenopea dell' artista si rivela

Chissà, mentre dipingeva questi luoghi, cosa immaginava il pittore Colantuoni e quale entusiasmo lo animava nell' esporre con i colori a pennello o spatola dei paesaggi così incantati che egli sicuramente viveva, quasi fosse un dovere di lasciare nella memoria del tempo simili testimonianze...


Stradine, borghi, anfratti, momenti vesuviani, albergano nell' opera di una così elegante descrizione iconografica con colori che sfumano e vivranno sempre nei loro attimi più o meno salienti...


La passione per ritrarre le piante, capolavoro misterioso della natura, é, come si già compreso, una delle profonde spiritualità del Colantuoni, quasi fossero momenti di istantanee fotografiche del tempo, animate da quel rilievo oleoso che le tracce del pennello hanno impresso alla tavola od alla tela...



Nitore e luce, chiarore tipico del sud nella nostra penisola, dove personaggi storici di grande fama hanno immortalato in memorie ormai famose nella letteratura le bellezze di quelle meraviglie...


Selvaggie coste, non inquinate, là dove l' incanto e la magìa della descrizione poetica assurge a ruoli eterei, là dove celebrate versioni di film e documentari, hanno arricchito il nostro archivio di reminiscenze storico - paesaggistiche, donandoci capolavori veri e reale di natura artistica di un grande paesaggio felicemente solatìo...



Porti famosi e passeggiate caratteristiche, veri rifugi della bellezza, baluardi e custodi ad imperitura memoria di vite ed avventure di pescatori, suonatori di mandolino, cantanti sereni e sinceri, veri interpreti di quell'incanto che solo la costa partenopea può imprimere al mondo nella sua ricchezza di colori e cromatismo...


Anche la maestosità del Vesuvio, silenzioso,ma vigile ed attento guardiano di uno dei più famosi paesaggi del mondo, è stato più volte immortalato da grande pittore Luigi Colantuoni che, con la complicità del figlio Salvatore, artista anche lui, é miracolosamente ritornato a noi nello splendora della villa Guariglia




Carlo

domenica 12 febbraio 2012

VETRINA DELLA CANZONE : Si fa ... ma non si dice ! cosso 1930

Una bella copertina disegnata da Cosso nel 1930, ci segnala la canzone SI FA ...MA NON SI DICE ! con le parole di Peppino Mendes e la musica di Vittorio Mascheroni, stampata dalla casa musicale Carisch


Questo spartito, fa parte della collezione Carlo lamberti e ci riporta così in un epoca lontana, ma anche abbastanza vicina...